L.14B Rosso? Self-Portrait as a Young Man

Probably not after 1524

Painting, Carlo Ginori Collection, Florence.

Filippo Baldinucci in a letter of 24 July 1685 to Apollonio Bassetti, secretary of Grand Duke Cosimo III (A.S.F., Mediceo del

Principato, 1530, fol. 1383) identifies this self-portrait:

Illustrissimo Signore a Padron mio Colendissimo,

Il Rosso pittore celeberrimo che condottosi in Francia fece sì bell’opere al Re Francesco Primo ne’ molti anni che fu in Firenze, fu grand’amico di casa Ginori ed agli antenati del sig. Senator Carlo fece più quadri, da me più volte veduti in occasione d’esser da esso signore per negozi.  Ultimamente trovandomi in casa di sua Signoria Ill.ma per altro affare, mi fece vedere alcuni bei quadri, e fra questi uno da me per avanti non mai più veduto, cioè un ritratto sopra tavola benissimo conservato, ch’io giudico senz’alcun dubbio di propria mano e ritratto dello stesso Rosso.  Ho stimato bene dar di ciò a Vostra Signoria Ill.ma cognizione, perché in vero se questo fusse giudicato da più periti di me il proprio retratto del Rosso e di sua mano, siccome io lo tengo per certo tale, me pare che farebbe un bel vedere fra gli altre del Ser.mo Gran Duca nostro signore.  Bisogna però avvertire chi lo vedrà, che questo retratto non si deve pretendere al tutto simile a quello che mette il Vasari nella Vita di lui, perché egli lo fa vecchio nel modo ch’e’ fu mandato di Francia dopo la di lui morte, e questo è fatto in fresco età.  Io ne ho fatto un accurato paragone, ed avuto riguardo a quanto ho detto, vi trovo la sua effigie indubitata per le sequenti ragioni.

Primieramente il Rosso che per tal nome era chiamato, era anche di barba rossa, come dice il Vasari, // (verso) e questo è di barba rossa accesa, ma vegnente, cioè quanto poteva esser cresciuta fino all’età di circa 30 anni naturalmente, senza alcuna tonsura, come si usava allora.

Secondariamente la fronte è spaziosa e alta ed alquanto spostante in dietro, il naso ragionavolmente grande col fondo volto alquanto all’indentro, coll’intaccatura che per di fuori circonda o circonscrive le marici assai sensibile, e non è punto calvo, insomma in tutto e per tutto come lo fa il Vasari, salva la maggiore o minore età.

Ha la zazzera corta, cioè tronca in giro, come pure è quella che gli fa il Vasari.  La maniera, a mio parere, è del Rosso e non d’altri, ed il vestire è per l’appunto quello del tempo medesimo che il Rosso era di tale età.  Finalmente, benchè questo sia giovane e quello vecchio, io lo giudico d’esso senza alcun dubbio.

Vàgliasi Vostra Signore Ill.ma di questa cognizione (della quale per suo avviso ho dato qulache cenno allo stesso Sig. Carlo) per quanto stimi poter esser di gusto del Padron Ser.mo, e mi onori di alcuno de’ suoi da me desideradissimi comandamenti, mentre io me offerisco al solito

Di Vostra Signoria Ill.ma
Di casa, li 24 luglio 1685
Devot.mo Servitore Oblig.mo
Filippo Baldinucci

Fol. 1388v:
All’Ill.mo Sig.re e Padrone Colend.mo
Il Sig.re Canonico [Apollonia] Bassetti, Segretario
del Ser.mo Gran Duca
Sue mani1

Baldinucci identifies this lost panel painting as a self-portrait on the basis of its similarity to the woodcut image of Rosso that appears in the 1568 edition of Vasari’s Lives and because of the historically appropriate costume in the painting and the picture’s style, which, he says, can be none other’s than Rosso’s.  Its location in the Ginori collection seems also to influence Baldinucci’s attribution, as he believes Rosso made many pictures for that family, although only one is known today, the Sposalizio in S. Lorenzo (P.13).  He records no inscription on the painting.  Consequently, given the differences in age between the figure in the portrait he saw and Rosso’s as he appears in Vasari’s Lives, some reservation must be held with regard to just how accurate Baldinucci’s attribution and identification could have been, especially as they were made over one hundred years after Rosso’s death.

Baldinucci says that the portrait showed the figure with short hair and with an untrimmed flaming red beard grown to the length that it would have reached by around the age of thirty.  Rosso was thirty in 1524.  It is not known when Rosso grew his beard.  But it is also not known that he was ever clean shaven.  Pontormo seems never to have been.2  Vasari, when referring to the arms of Lorenzo Pucci that Rosso executed late in 1513 (see L.8), mentions that the artist was “ancor sbarbato,” which could mean while he was still clean-shaven, but more probably means before he was capable of growing a beard.  It is possible that Vasari was implying what was generally known, that Rosso was always bearded as a mature adult.

As the picture Baldinucci saw was in Florence, it is likely that if it actually was a self-portrait by Rosso that it was painted before he went to Rome in 1524.  Otherwise it would have to be supposed it was done only shortly thereafter, as Baldinucci claimed that Rosso looked to be around 30 years old.

 


1 The letter is mentioned and briefly discussed by Prinz, 1966, 126, and transcribed in Filippo Baldinucci, Notizie dei professori del disegno da Cimabue in qua, VI, Appendix, ed. Paola Barocchi, Florence, 1975, 566-567.  It is discussed in Carroll, 1987, 53, ns. 7 and 12 under no. 1.  Franklin, 1994, 211-212, 290, n. 9, refers to W. Prinz, Die Sammlung der Selbstbildnisse in den Uffizien, I, Berlin, 1971, 184, Doc. 65.

2 See the proposed self-portraits of Pontormo illustrated in Berti, 1973, 84.  To these can be added the self-portrait in The Way to Calvary at the Certosa at Galluzzo, as seen more clearly and completely in Jacopo da Empoli’s copy.